…le due copie staffetta del mio secondo romanzo, L’archivio segreto. Non c’è che dire: Come oggetto è bello. Un Oscar piccolo e colorato: in copertina un quadro di Panini, un pittore di vedute, che compone in modo “capriccioso” il Pantheon, la statua di Marco Aurelio, la meridiana di Augusto sotto un cielo azzurro segnato da fiocchi bianchi di nuvole. Il primo richiamo, quello della copertina. Sembra che ogni autore scelga, piùo meno inconsapevolmente, il proprio lettore; così come il lettore sceglie il suo libro, che è ovvio. Anche il cittadino sceglie ed “e-legge” il suo politico; ma anche – forse non si dovrebbe più usare il “ma anche”?- il politico sceglie il cittadino, come fosse il suo libro preferito. Del resto leggere ed eleggere derivano dal verbo latino “lego” che vuol dire appunto “scelgo”. A ogni autore il suo lettore, dunque, e a ogni cittadino il suo politico. E viceversa naturalmente, secondo i meriti di ciascuno.
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