Susanna condivide le riflessioni sui gatti "filosofi"..

Riporto le parole di Susanna (con il suo permesso..) sui comportamenti “filosofici” dei gatti: chissà che non convinciamo anche qualcun’altro a osservare i nostri amici con attenzione per imparare da loro a meditare e a non affrettarci inutilmente…

Anche io ho spesso la sensazione che la mia gatta, Princeza, guardi oltre la superficie delle cose, a volte anche oltre il mio stesso sguardo. E come è curioso quel loro modo di incantarsi sulle cose.
Condivido molto la sua passione per i gatti e anche io penso che sia proprio un peccato che non popolino più le strade del nostro centro storico, anche se in alcune parti di Monti ancora si può avere la gioia di vederli gironzolare. Sebbene la loro presenza, e anche assenza, in una città sia un fatto che non mi è mai passato inosservato, non avevo mai riflettuto sul perché avessero questa straordinaria capacità di rendere un luogo allegro e rassicurante. Mi ci ha fatto pensare la sua osservazione sui gatti romani quali veri autoctoni: è perché sono segno di autenticità e vita.
Basti pensare a Terracina. Se ci è stata, avrà sicuramente fatto caso a quanti sono i gatti che testimoniano che quel bellissimo centro storico continua ad essere vissuto da vecchiette e vecchietti, che lo abitano ancora nell’antico romantico modo in cui erano vissuti i centri delle città.

In Brasile, almeno qui nel Sud, purtroppo non ci sono gatti in giro ed è una cosa che ho annoverato subito nella lista dei difetti. In compenso però ci sono vari cani che vagabondano tranquillamente per la città. Non nutro lo stesso sentimento per questa specie ma fa comunque piacere incrociarli per la strada, almeno finché hanno quest’aria così mansueta.

Dei sette “filosofi” ecco la quarta: si chiama Miao, nome non troppo originale ma riconoscibilissimo, almeno per lei, che si gira subito quando la chiamo…

Miao

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