Un'intervista assai gradita sul senso dello scrivere…

Giulia Cancer, sorella di Mario, mio ottimo studente (maturità a pieni voti nel 2009), è l’autrice di questa intervista intelligente e garbata che mi ha dato modo di dire quel che penso, non solo dello scrivere, ma più in genere del senso del libro e in particolare della lettura rispetto alla quale lo scrivere è un atto complementare e, a volte, necessario.
“Necessario!?” direte voi “Ma in che senso?”
Ecco… proprio questo passaggio…: che senso può avere oggi il parlare di necessità dello scrivere?
Per continuare un discorso avviato da altri, come in una infinita catena di questioni, di domande…? Ogni risposta è parziale – è vero – e si trasforma subito in una domanda, ma va ad aggiungersi ai tanti frammenti precedenti, in verticale e in orizzontale, come a disegnare una mappa, un mosaico di voci che si rincorrono da tempi e spazi diversi per risuonare dentro di noi e dirci di piccoli dettagli o di grandi orizzonti… per farci udire, vedere, toccare, odorare e gustare il mondo, per intenderlo a volte, a momenti, nei rari sprazzi di luce che emana..

L’intervista è comparsa nel numero di maggio del magazine RMW – ROMAWHERE MAGAZINE. Grazie Giulia!

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