In questi ultimi anni, per chi scrive, è diventato vitale e necessario presentare i libri, non solo una volta, due o tre, come accadeva prima, ma più volte e in molti luoghi diversi, perché resti viva l’attenzione dei lettori e dei librai. Gli incontri sono sempre interessanti e coinvolgenti perché accade spesso che gli interventi del pubblico aggiungano riflessioni e nuovi spunti alla storia a cui chi scrive ha cercato di dare forma. Accade che in qualche occasione ci siano poche persone mentre in altre capita che ci sia un pubblico numeroso, attento e coinvolto. Sabato scorso, a Montemerano, l’incontro sull’inesauribile tema dell’ “enigma d’amore” nella Biblioteca di Storia dell’Arte, organizzata e promossa dagli eccellenti e infaticabili organizzatori di eventi culturali, Marilena Pasquali e Giancarlo De Maria, è stato una vera e piacevole esperienza di immersione in una realtà locale, ricca di storia, bellezza e partecipazione. Claudio Strinati, come è suo solito ha esplorato da par suo il tema d’amore, e l’editore, Alessandro Orlandi, gli ha fatto seguito in modo altrettanto efficace. E poi è toccato a me di interloquire con un pubblico certamente ‘intendente’ come pochi altri che mi era capitato di incontrare, per dirla con i miei amati antichi poeti. Certamente è bello fare un’inchiesta, portare avanti una ricerca che appassiona, scriverne ogni giorno, come una formica letteraria, finché non si decide di arrivare a un punto comunque sempre provvisorio di compiutezza. Ma è più bello ancora quando la ricerca prende vita nel confronto e nel dialogo aperto con altri sensibili cultori degli stessi temi, per procedere insieme lungo un cammino di consapevolezza. Grazie ad amici sapienti e preziosi, intervenuti all’incontro di Montemerano, come Maria Vittoria Marini Clarelli e Filoreto D’Agostino. Grazie a Simona Carratelli e a Francesco Bernardini, giovani professionisti, ritrovati casualmente nella bella Maremma toscana, dove vivono e lavorano felicemente.
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