Perché l’Italia è un paese di non lettori – 5 dicembre, Palazzo dei Congressi

Il Centro per il libro e la lettura a Più libri più liberi 2014
EUR, Palazzo dei Congressi – Roma

Venerdì 5 dicembre, alle ore 11.00 nella Sala Turchese, si svolge un incontro dal titolo Perché l’Italia è un paese di non lettori, in cui Filippo La Porta, critico e scrittore, Annarosa Mattei, scrittrice, e Romano Montroni, presidente del Centro per il libro e la lettura, parlano con presidi, docenti, studenti, editori e bibliotecari della grave carenza istituzionale degli spazi del libro e dei modi della lettura nella scuola superiore italiana, valutando ipotesi e progetti.

Dall’ultimo rapporto Nielsen sui dati di libri, lettori e lettura, risulta che due terzi della popolazione italiana al di sopra dei quattordici anni non legge libri. Per comprendere le ragioni di questo imbarazzante risultato vanno messi a fuoco almeno due gravi problemi. Il primo riguarda l’inagibilità degli spazi della lettura e l’assenza dell’oggetto libro all’interno delle scuole. Non molti sanno che da una decina d’anni le biblioteche scolastiche delle scuole superiori sono sostanzialmente chiuse a seguito dell’eliminazione dall’organico dei bibliotecari; che le poche attive funzionano pochissimo e solo su basi volontaristiche; che, in conseguenza di ciò, le scuole non acquistano più libri e non aggiornano il catalogo, con grave danno dei potenziali giovani lettori e del mercato editoriale.
Il secondo problema riguarda i modi della lettura. L’indicazione programmatica della lettura, ben presente all’interno delle attività didattiche curricolari della scuola elementare e media inferiore, scompare del tutto nel segmento della scuola superiore, dove non è strutturata tra le attività di studio ma solo suggerita come esperienza episodica e frammentaria, nella convinzione che debba essere un piacere soggettivo. Queste sono le vere ragioni per cui nel nostro paese l’esperienza fondamentale e formativa della lettura resiste solo fino alla soglia dei quattordici anni per divenire in seguito dominio di pochi spiriti eletti: cosa che non accade nel resto d’Europa, dove i libri sono disponibili nelle biblioteche scolastiche e la lettura, considerata un momento di riflessione, discussione, condivisione, fa parte integrante dello studio curricolare durante tutto l’arco degli studi superiori.

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