Sulla Metro C e la pedonalizzazione dei Fori

La pedonalizzazione dei Fori potrebbe raggiungere l’obiettivo desiderato solo se si avesse il coraggio politico di bloccare il devastante progetto della Metro C che metterà a rischio l’intera area archeologica, sequestrandola per decenni tra lamiere, betoniere, container, tagliando alberi, scavando buche e fossati di proporzioni inaudite. Un disastro annunciato e apparentemente irreparabile, vista la ferma determinazione a percorrere la stessa via intrapresa nelle precedenti amministrazioni: si scaverà fino a cinquanta metri di profondità per costruire la nuova stazione sotto la Basilica di Massenzio, sotto il Tempio di Venere e Roma, fino ad arrivare a pochi metri dal Colosseo; si scaverà alla stessa profondità per scavare i pozzi di aerazione sotto il Parco della Pace, davanti all’ospedale militare del Celio, nonostante la presenza accertata e studiata di antiche domus sottostanti. Se qualche cittadino ha la possibilità di sbirciare dentro l’enorme cantiere di via La Spezia, a San Giovanni, dove i lavori sono fermi da due anni, può verificare con sgomento la vastità e la profondità della voragine, una ferita inferta inutilmente nel corpo sofferente della città e dei cittadini. Mi è venuto in mente un cattivo pensiero riflettendo su un semplice punto di domanda: ma a chi interessa davvero tutta questa devastazione visti gli altissimi costi dell’operazione e gli scarsi o nulli risultati? Data la ben nota penuria dei fondi a disposizione per i loro scavi e studi, non sarà che i principali custodi e fautori delle vecchie metropolitane ‘di ferro’ e ‘a doppia canna’, abbandonate ormai in tutta Europa a favore di quelle leggere, sono proprio gli archeologi? Un paradosso, forse. Ma non troppo. Parlando dei contestati lavori della Metro C al Colosseo, un’archeologa li definiva cantieri di scavo a cielo aperto, vere e proprie vetrine, dove tutti i cittadini avrebbero potuto osservare direttamente, via via, l’andamento degli scavi e gli eventuali reperti.  Se il mio sospetto avesse un fondamento di verità, mi rivolgerei proprio agli amici archeologi: non sarebbe meglio scegliere un’altra via per studiare il patrimonio sepolto della nostra straordinaria città prima che resti essa stessa sepolta dalle macerie di infiniti cantieri?

Aprite questo link per vedere la situazione della via esattamente ottanta anni fa.

http://www.romasparita.eu/foto-roma-sparita/59507/via-dei-fori-imperiali-43

 

 

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